giovedì 29 ottobre 2009

I piaceri della carne

Pisa brulica di locali carini, pieni di giovani, dove mangiare bene e bere bene. Per gli amanti della carne c'è Aphrodite, nel quartiere Porta a Lucca. A pranzo offrono menu veloci ed economici, mentre la sera la parola d'ordine è "ricercatezza". Formaggi, verdure e legumi di primissima scelta si affiancano ad una vasta scelta di carni. Le pietanze servite sono preziose: filetti arricchiti da spezie, tartufo o da una crema di formaggio e zibibbo, accompagnati dall'esclusivo cavolo nero... Ogni boccone è un piacere rinnovato. Ottimo il vino, anche se la scelta al momento è limitata, in vista di una ristrutturazione. E per finire, dolci e liquorini che deliziano il palato, come il muffin di mele con zabaione al Calvados.
Il locale è piccolo, dall'atmosfera intima e romatica. Prezzo medio-alto.
Il sito, dal quale curiosare anche i menu: http://www.ristoranteaphrodite.it

lunedì 21 settembre 2009

Le doje sore


So’ doje sore: ‘a riccia e a frolla.
Miez’a strada, fann’a folla.
Chella riccia è chiù sciarmante:
veste d’oro, ed è croccante,
caura, doce e profumata.
L’ata, 'a frolla, è na pupata.
E’ chiù tonna, e chiù modesta,
ma si’ a guarde, è già na festa!
Quann’e ncontre ncopp’o corso
t’e vulesse magnà a muorze.
E sti ssore accussì belle
sai chi so’? So’ ‘e sfugliatelle!

venerdì 28 agosto 2009

mercoledì 26 agosto 2009

Sapori e segreti del bosco

Oggi vi mandiamo a Capracotta, a 1421 metri di altezza, dove per undici mesi fa freddo e soltanto ad agosto fa “frishc”. Quando nelle vostre città rischiate di sciogliervi insieme all’asfalto, voi fatevi una bella passeggiata tra i boschi rigogliosi. Munitevi di cestino e fate incetta di fragoline e more, uno solo di quei minuscoli frutti è in grado di deliziare i vostri palati e di stupirvi. Annusate l’aria: il tartufo nero e i funghi solleticheranno l’appetito. Ma attenzione alle licenze! Sono delizie che non possono finire nel vostro cestino! E allora affidatevi allo chef Michele per assaporare le sorprese del sottobosco. Recatevi all’Elfo, ristorante nel cuore di Capracotta (IS). Guardatevi intorno: sembrerà di essere entrati in una dimora abitata da creature fatate!
La prima cosa da fare è ordinare le chitarrine al tartufo. Tutti i ristoranti della zona propongono questo piatto ma nessuno, e sottolineo nessuno, si avvicina a tale livello di bontà. La pasta è rigorosamente fatta a mano. Sono molto generosi nel far piovere scaglie di tartufo freschissimo. Ma cosa rende la salsa così gustosa e delicata? Azzardiamo un’ipotesi: il burro delle ormai introvabili manteche. Il menu vanta inoltre di primi e secondi a base di carne e verdure selvatiche, di rivisitazioni creative della cucina tradizionale molisana, di formaggi eccellenti, di chicche come le noci di vitello al tartufo avvolte nel lardo di colonnata. I dolci: pochi ma buoni, scegliete tra la crostata di marmellata e noci e semifreddo di ricotta.
Fatevi consigliare da Franca per il vino, o se preferite, consultate voi stessi la molto valida carta dei vini.
Prezzo medio per una cena: € 35.
Girate per i dintorni, sono incantevoli!
E prima di ripartire: shopping gastronomico al caseificio Pallotta e al market Trotta.

martedì 4 agosto 2009

Com'è buona l'isola di Arturo!



Niente lusso, discoteche, gente elegante, locali con musica ad alto volume ed aperitivi rivisitati per giovani agghindati. Braghe corte e pareo fino a sera, spiaggia libera, rumore del mare, verso del gallo e scampanare delle tante chiese, ad accompagnare il punt e mes solo una manciata di salatini. Procida non si mette in ghingheri per i turisti, rimane ad aspettarti ruvida e scorticata, non fa la riverenza quando approdi. Sceglila se vuoi evitare il turismo di massa e se sei allergico al turismo elitario. Sceglila se sei una persona semplice: i tuoi occhi si riempiranno di blu, di infinite sfumature pastello, di bianco, del giallo carico dei limoni. Le tue narici avvertiranno le piante selvatiche e il basilico e il tuo cuore si rinfrancherà. Troverai i posti resi in poesia dalla Morante e da Troisi, piccoli balconcini ad aggraziare le case tozze e piccole, sabbia scura e acqua trasparente, grotte divenute rimesse, scogliere minacciose.
Sceglila anche per i sapori che ti coccoleranno.
Per il caffè! Santo cielo, che meraviglia! Forte, superbo, stupendo, praticamente ovunque. Il migliore, tra quelli “a granita” è del bar di piazza posta.
Per i dolci: il dolce tipico procedano è la lingua, una semplice sfogliata “a crema” o “a limoni”, perfetta per una colazione viziosa; babà, sfogliatelle frolle che ti inebriano di cannella, delizie al limone, granite di limoni procidani, semifreddi.
Per il pesce freschissimo, accostato alle verdure dell’orto procidano, per la pasta fresca, le spezie e per gli gnocchi alla sorrentina. Per le melanzane a funghetto, le zucchine alla scapece, i friarielli e i peperoni con i capperi e le olive nere.
Per la pizza, dai bordi alti, ripiena o solo pomodori e basilico… quanto profuma la pizza!
Per il basilico, in liquori e semifreddi, delicatezza e persistenza.
Per la frittura di paranza, gli spiedini di totani e la tartara di ricciola.
Gli scelti da noi:
B&B Prochyta Bar: vicinissimo alla spiaggia della chiaiolella, pulito, colazione ottima servita nel cortile comune alle poche stanze, semplice: promosso a pieni voti! L’unica nota stonata è la doccia piccola: impensabile la doccia a due e problematica già se entri fornito di flacone di shampo e di docciaschiuma.
Galeone: ristorante della chiaiolella, non perdete la pasta con il pesce e i peperoni verdi dolci (menu completo, in convenzione con il B& B., € 20 bevande escluse).
Borderò: ristorante zona porto, tutto squisito, porzioni abbondanti e prezzi contenute, il dolce al basilico è la perfezione.
Consiglio: molti ristoranti propongono menu turistici a prezzi stracciati se ci si presenta entro le 20.30.
Assolutamente da vedere: la Corricella (e fermatevi a prendere una granita alla locande del Postino) e Pozzo Vecchio (e se sporcate un posto così bello siete delle merde).

martedì 23 giugno 2009

Madrid, di tapas in tapas




Arrivi a Madrid e respiri aria nuova, di crescita, evoluzione, arte, voglia di stare fuori. Ed è proprio in questa voglia di uscire che trova il suo perché il mangiare di Madrid. Ci si ferma in tanti posti per sfamarsi di cibo e divertimento. Per riempirsi gli occhi di tanti colori. Spendendo una manciata di euro per una serata in compagnia. In prima istanza c’è la cerveza, bionda e ghiacciata, e per accompagnare la caña si ordinano le tapas. Squisiti bocconcini di prosciutto iberico, assaggi di formaggio tenero e saporito, a volte accompagnato da tocchetti di cotognata. Crocchette che si sciolgono in bocca di prosciutto, cabrales (formaggio piccante), peperone, baccalà. Patatas bravas. Patatas ali-oli. Mini bocadillos con calamari fritti. Pantumaca: fette di pane insaporite dal pomodoro e avvolte nel prosciutto, magrissimo. Divino accostamento di peperoni e tonno. Crostini con lacon. Piccole ciotole di gazpacho gelato. E poi c’è lei, regina incontrastata: la tortilla. Non chiamatela frittata! La differenza non è solo nella consistenza, molto più morbida di qualsiasi omelette. Noi prepariamo una frittata quando abbiamo fretta, magari per riciclare avanzi del giorno prima. La tortilla richiede più tempo e più amore, le patate vanno cotte in anticipo. Ringraziamo ufficialmente i nostri amici spagnoli, che ci hanno fatto dono di queste prelibatezze e aspettiamo con ansia le ricette, che a nostra volta, con generosità, posteremo per voi.
I locali sono innumerevoli, ogni cervezeria è raccomandabile. Io però vi consiglio di scegliere quelle che sono fornite di vermouth De Grifo alla spina, una delle cose più buone che abbiamo mai bevuto. E che aumenta la nostra voglia di tornare in Spagna.

giovedì 4 giugno 2009

Gin tonic


Citando il maestro Sapo Matteucci "E' la rete connettiva, il pane dei cocktail che serenamente, d' estate, taglia in modo indolore le gambe", si prepara con 3 dita di Gin (Bombay, Gordon's o Tanqueray i migliori) in un tumbler - Il barman dell'Hotel Abando a Bilbao usa un ballon con risultati strepitosi come potete vedere in foto - 4 cubetti di ghiaccio, fettina di limone o lime, ricoprendo il tutto con acqua tonica.
La versione maniacale suggerita dal maestro prevede il ghiaccio formato da acqua tonica.
Nelle calde sere estive un bicchiere tira l'altro ma se esagerate con la dose di gin servirete un altro cocktail, il "Menedaunal" di Benniana invenzione.